La prima volta che andai in Grecia fu nell'anno 2000 ed era inizio settembre. Bel periodo per scoprire un'isola come Samos, perché l'ondata grande dei turisti se n'è andata, ed il caldo soffocante d'agosto è terminato. Era anche l'anno degli incendi su Samos e, gran parte della vegetazione della parte meridionale dell'isola era, purtroppo, già distrutta.
Samos è una delle Isole del Nordegeo, è abbastanza grande, montagnosa e boscosa, e si trova vicinissima alla costa dell'Asia Minore. L'isola è conosciuta in special modo per il suo buon vino, il moscato, che si produce sia per il mercato greco che anche per l'esportazione. Si coltivano anche l'olivo, il fico, diversi ortaggi e frutta, e l'allevamento di pecore e capre è diffuso su tutta l'isola. A Samos esistono tanti magnifici villaggi con stretti vichi, case bianche con i tetti a tegola, strade con bar, taverne e negozietti, e reperti archeologici dapertutto. Sono stato i primi sette giorni a Kokkari, un paese che si trova nella parte nord dell'isola, e che è bello, tranquillo e tradizionale. Da lì siamo stati in bicicletta alla scoperta della costa settentrionale fino alla città di Karlóvasi, passado per spiagge interminabili, vigneti e pascoli. Nei paesi e fuori ci sono molte taverne, ouzeríe e taverne di pesce, dov'è possibile provare le delizie della tipica cucina samiota.
L'Isola di Samos è il luogo dove naque Pittagora, e la città dove terminammo le vacanze si chiamava... Pythagóreio. Nei pressi della città ci sono tanti scavi con reperti dell'età greco-antica e romana, come l'agorà, il tunnel di Pittagora e le terme. Sopra in montagna ci sono degli antichi monasteri che vale certamente la pena di visitare. L'interessante storia di Samos, la sua bella architettura e l'amabilità dei suoi abitanti la fanno, per me, uno dei più bei luoghi della Grecia.